Biografia di Michelangelo Merisi
CARAVAGGIO
dove si trovano le opere di Caravaggio a Roma


Il Caravaggio
Biografia di Michelangelo Merisi
Caravaggio rappresenta uno dei cardini fondamentali della pittura italiana ed europea, la sua arte, profondamente classica, segna l’inizio della pittura successiva, sia per il naturalismo nella scelta dei soggetti, sia per il suo particolare luminismo, ottenuto da un gioco di luci che movimenta il dipinto, sintetizzando con pochi elementi tutta l’umanità della sua arte.
Bacchino malato (circa 1593) - Galleria Borghese - olio su tela, cm. 67 x 53
Il Bacchino malato, così detto per il pallore del volto, è considerata una delle prime tele dipinte da Caravaggio a Roma, quando, in difficoltà economiche, accettava per sopravvivere qualsiasi lavoro gli venisse offerto. Come unanimemente accertato dalla critica, si tratta di un autoritratto dell’artista, probabilmente eseguito durante la convalescenza nell’ospedale della Consolazione di Roma, dopo una malattia di cui il colorito pallido del volto sarebbe indizio. Si tratta del primo dei quadri dipinti utilizzando uno specchio, quindi quasi una fotografia, del giovane pittore, che doveva avere all’epoca circa ventidue o ventitré anni. Quello del Bacchino è un volto singolare ma che sembra ben corrispondere nei particolarissimi tratti somatici ai vari autoritratti presenti nelle opere più tarde. La ragione del ricorso a questo artificio risiede probabilmente nel fatto che, in quel periodo, Caravaggio non poteva permettersi di pagare un modello per dipingere ed evidentemente si arrangiava ritraendo se stesso con l’aiuto di uno specchio.
Ragazzo con canestro di frutta (1593-1594) -Galleria Borghese - olio su tela, cm 70 x 67
Considerata opera giovanile di Caravaggio con una datazione che si colloca nel primissimo periodo romano, cioè tra il 1593 e il 1594. In questo dipinto iniziano a comparire alcuni tratti peculiari dello stile dell’artista, in seguito sviluppati e approfonditi nel corso della sua produzione successiva: la sorgente di luce proviene da sinistra, da una fonte fuori campo, e illumina il lato destro del giovane in modo che le zone contrastanti di luce e d’ombra conferiscono al soggetto un particolare effetto. Qui, forse per la prima volta, siamo di fronte a quel modo di utilizzare la luce cui Caravaggio rimase legato tutta la vita: la luce non è più quella universale, priva di una direzione precisa, inesistente in natura, che fino a quel momento era stata utilizzata dai pittori della sua epoca; al contrario, la fonte di luce solare proviene da una sorgente ben precisa, la finestra fuori campo in lato a sinistra, che illumina in pieno il lato destro del giovane e in parte lo sfondo, e attraverso il contrasto con le zone d’ombra mette in risalto gli oggetti, rendendoli quasi tangibili.