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Michelangelo Merisi

CARAVAGGIO

Dipinto raffigurante una scena drammatica con figure in abiti d'epoca.

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Dipinto di una donna con abito elegante e corona, accompagnata da una donna anziana e un bambino.

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Dipinto di una scena di flagellazione di un uomo legato a una colonna circondato da tre uomini.

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Dipinto di una scena di flagellazione di un uomo legato a una colonna circondato da tre uomini.

La Flagellazione di Cristo

Olio su tela (286×213 cm) - Realizzato tra il 1607 - 1608 - Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.

Il dipinto fu commissionato da Tommaso de’ Franchis (o de Franco) per la cappella di famiglia che gli fu donata da Ferdinando Gonzaga, nel cortile della chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.[2][3]

La cappella de’ Franchis in San Domenico Maggiore
Tommaso apparteneva a un casato nobiliare di origini genovesi che aveva trovato le sue fortune economiche a Napoli grazie a Vincenzo de’ Franchis, presidente del Sacro Regio Consiglio, e quindi ai suoi figli, alcuni al servizio della corte spagnola, altri che avevano intrapreso la carriera ecclesiastica, mentre altri due, Lorenzo e Girolamo, sembra facessero parte del Governo del Pio Monte della Misericordia (probabilmente fu grazie a questo ruolo che la famiglia entrò in contatto con la pittura del Caravaggio).[2]

Michelangelo Merisi nacque il 29 settembre del 1571, molto probabilmente a Milano e non a Caravaggio, nel bergamasco, dove si trasferì poi con la famiglia nel 1578. Sua madre, Lucia Aratori, fu la seconda moglie di Fermo Merisi, architetto, decoratore e capocantiere di Francesco I Sforza, marchese di Caravaggio. Nel 1572 nacque invece il fratello di Michelangelo, Battista, che diventerà prete. L’epidemia di peste di quegli anni si porta via il padre e lo zio di Caravaggio e la madre dovrà quindi educare i figli tra grandi difficoltà economiche. Nel 1584 entrò come apprendista, a Milano, nella bottega di Simone Peterzano, che lo tenne con sé per quattro anni.

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